Sicurezza

FANTASMA1-1200x630Biossido di titanio sospetto cancerogeno – 22/05/2020

Un bianco fantasma si aggira per l’Europa delle vernici: il biossido di titanio è stato classificato H 351, cioè sospetto cancerogeno. Due anni fa l’agenzia europea della chimica ECHA, su richiesta della Francia, aveva iniziato la procedura per la classificazione come cancerogeno (Carc. 1B, H350i)

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Crescono vigilanza e sanzioni – 16/09/19
Nella Legge di Bilancio 2019, pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 31 Dicembre, sono stati inserite alcune novità che interessano direttamente la sicurezza sul lavoro: crescono le sanzioni Continua…

Esposizione professionale a formaldeide –  16/05/2019
Giovanni Mosconi, Paolo Leghissa, Matteo Marco Riva – ASST Papa Giovanni XXIII, Medicina del lavoro, Bergamo
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Biossido di titanio: sospetto cancerogeno –  15/11/2017
L’Europa ritiene che le prove non sono sufficienti per classificare il biossido di titanio come cancerogeno di tipo 1B, ma consentono la classificazione come sospetta di provocare il cancro per via inalatoria
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Federalismo ambientale? –  15/11/2017
Formaldeide cancerogena e stirene tossico per la riproduzione: come cambiano i limiti?
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Il Biossido di Titanio diventerà cancerogeno 1B?

L’agenzia europea della chimica ECHA, su richiesta della Francia ha dato inizio alla procedura per la classificazione, secondo il Regolamento REACH, del Biossido di Titanio (TiO2) come cancerogena (Carc. 1B, H350i).
La sostanza attualmente non fa parte dell’allegato VI del Regolamento CLP ed è un pigmento e un agente opacizzante molto usato nelle vernici, grazie alle sue proprietà di resistenza agli attacchi chimici, alla sua stabilità termica, alla resistenza alla degradazione UV e il potenziale di fotocatalisi.
Usato in vari settori industriali, fa parte della formulazione di numerosi prodotti oltre alle verinici, tra cui: plastiche, gomme, carte, intonaci, adesivi, tessuti, vetro, ceramica, componenti elettronici, catalizzatori, rivestimenti per pavimenti, granuli di copertura, additivi alimentari (E171), prodotti farmaceutici, cosmetici, impronte dentali, etc.
Gli usi di TiO2 dipendono dalle sue proprietà che sono determinate dalla cristallinità, dalla dimensione, dalla forma e dalla chimica di superficie della particella TiO2. A causa del vasto uso di tale sostanza, se la classificazione come cancerogeno 1B (H350) fosse confermata, comporterebbe grossi problemi a molti settori industriali, sia per quanto riguarda la gestione sia soprattutto perché ne sarebbero vietati molti usi.
Confindustria considera la proposta ingiustificata ed inappropriata per varie ragioni. In particolare per i prodotti vernicianti, gli inchiostri e i rivestimenti sottolinea che il TiO2 è una materia prima essenziale, essendo utilizzato in più dell’85% di tali prodotti. Esso fornisce proprietà fondamentali per la qualità finale, quali il tono di bianco, la coprenza, la lucentezza, la protezione dai raggi UV, la stabilità e la durabilità. È il modo più efficiente ed ottimale di fornire un bianco opaco o uno strato colorato per la decorazione e la protezione delle pareti, degli oggetti in metallo, dei film plastici ecc.
Al momento, dichiara Confindustria in un dettagliato documento inviato agli Enti competenti, non ci sono alternative che offrano le stesse caratteristiche e gli stessi vantaggi.
La proposta di nuova classificazione, oltre alla percezione negativa del termine “cancerogeno”, comporterebbe il possibile divieto della vendita al pubblico di tutti i prodotti contenenti Biossido di Titanio (TiO2). Infatti, sebbene la proposta di classificazione riguardi la frazione inalabile del TiO2, essa impatterebbe anche sui prodotti liquidi e in pasta che contengono TiO2 anche se non è disponibile per l’esposizione all’inalazione (non è respirabile).
In generale Confindustria sottolinea diversi aspetti favorevoli sull’impiego del Biossido di Titanio.
Uso sicuro per molti decenni
Molti studi epidemiologici sui lavoratori hanno mostrato non esserci alcun aumento del rischio di cancro ai polmoni negli esseri umani e nessuna prova che indichi una “relazione causale” tra l’esposizione al TiO2 e lo sviluppo del cancro ai polmoni negli uomini.
Debole “peso dell’evidenza”
La proposta di classificazione si basa essenzialmente su studi effettuati sui ratti esposti a concentrazioni estremamente elevate di polveri di Biossido di Titanio, che ha portato ai cosiddetti effetti da “sovraccarico polmonare”. Tutte le linee Guida dell’ECHA, dell’OCSE e il rapporto ECETOC all’unanimità osservano che i risultati degli studi con “sovraccarico polmonare” nei ratti non devono essere trasposti agli esseri umani per diverse ragioni. Pertanto, la classificazione non è né giustificata né opportuna dal punto di vista tossicologico.
Necessaria proprietà intrinseca della sostanza
Per identificare le sostanze cancerogene, il CLP richiede i dati intrinseci, come previsto nell’Allegato I, e questo è in linea anche con l’obiettivo del sistema di classificazione ed etichettatura armonizzato delle sostanze chimiche (GHS). Nel suo dossier, il MSCA francese, afferma come sua propria conclusione, che il potenziale rischio per la salute da inalazione del Biossido di Titanio è legato alla polverosità della sostanza. Questa ovviamente non è una proprietà intrinseca. Pertanto, una classificazione armonizzata non sarebbe la giusta misura per gestire la sostanza.
Confindustria supporta la valutazione tossicologica effettuata da TDMA (Associazione dei Produttori di Biossido di Titanio) e da TDIC (Consorzio dell’Industria del Biossido di Titanio).
Il Biossido di Titanio è utilizzato in modo sicuro nei prodotti chimici e la grande quantità di dati sul TiO2 dimostra che non presenta un rischio di cancro per gli esseri umani attraverso alcuna via di esposizione e che non sono soddisfatti i criteri di classificazione per cancerogenicità.
La proposta della MSCA francese di classificazione e di etichettatura per il Biossido di Titanio provocherebbe la scomparsa della produzione nel mercato europeo di numerosi prodotti indispensabili e utili, che non comportano alcun rischio né per i consumatori né per l’ambiente non garantendo, nel contempo, un equo trattamento tra mercato europeo e Paesi extra EU. Non vi sono, ad oggi, valide alternative con le stesse prestazioni così le conseguenze nella catena di fornitura sarebbero drammatiche.

Lo stirene è pericoloso? – 20/09/2016
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Formaldeide cancerogena – 18/05/2016
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Piombo fuorilegge? – 24/01/2016
Assovernici mette al bando i pigmenti a base di cromato di piombo
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Veicoli fuori uso – 22/11/2004
Le modifiche all’allegato II della Direttiva 2000/53/CE
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I simboli e le indicazioni di pericolo – 22/05/2004

La circolare sui preparati pericolosi – 22/03/2004
Indicazioni esplicative per l’applicazione del decreto legislativo del 14 marzo 2003, n. 65, concernente la classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati pericolosi

Elenco delle frasi di rischio – 22/11/2003
Elenco delle frasi di rischio R e dei consigli di prudenza S

La classificazione delle sostanze cancerogene – 11/07/2002
secondo il DM 28 aprile 1997

Decreto Legislativo 25/2002- 22/02/2002
Attuazione della direttiva 98/24/CE sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro

Decreto Legislativo 626/94 – 22/02/2002
Legge sulla sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro

DPR 547/55 – 22/02/2002
Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro

DPR 303/56 – 22/02/2002
Norme generali per l’igiene del lavoro

Indice – 10/01/2000

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